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Sol System: la luce prende forma

Sol System: la luce prende forma

Design, tecnologia e versatilità in un’unica visione

Come descriveresti la famiglia Sol in 3 parole?

Versatile, utile e innovativa

 

Quale è stata la principale ispirazione?

Il prodotto propone principalmente una nuova soluzione tecnica.

Unisce la versatilità del binario elettrificato alla luce diffusa e architettura del pannello led: propone al mercato un nuovo strumento per illuminare qualsiasi spazio con pochi punti luce ed un segno grafico inedito.

Sono sia lighting designer che designer di prodotto e l’idea progettuale nasce dalla pratica quotidiana della mia professione.

Sol non è un prodotto, ma un sistema componibile che si muove nello spazio secondo necessità estetiche ed illuminotecniche.

Offre uno strumento potente ai progettisti: un nuova idea di binario elettrificato (soluzione brevettata) grazie alla quale portare luce dove serve con la tecnica di illuminazione più opportuna (spot, wall washer, led lineare, sospensione e luce diffusa)

Sol permette di combinare elementi lineari tecnici con superfici luminose piane di varie forme.

Il sistema consente al progettista la creazione di infinite composizioni dal segno grafico deciso in un’alternanza di linee e superfici luminose.

Sono stata consulente di Ivela ed Elcom durante la creazione del gruppo Starlight

Ho supportato le aziende nella creazione del nuovo catalogo e nella selezione dei prodotti da commercializzare, un’attività che mai ha permesso di conoscere da vicino le due realtà industriali. Elcom si presentava fortemente specializzata nel mondo dei pannelli led di grandi dimensioni, mentre Ivela lo era nel mondo del binario elettrificato e proiettori.

Volevo che "Sol system” diventasse la sintesi dell’expertise aziendale di Elcom e di Ivela.


Quali le sfide incontrate durante il processo di progettazione?

La sfida maggiore è stata la creazione di nuovo concept tale da poter raccontare al mercato inediti argomenti tecnici e di vendita.

Nello sviluppo del prodotto la sfida è stata ottenere un sistema al contempo funzionale ed esteticamente interessante/contemporaneo mixando due tipologie di prodotto totalmente differenti fra loro (prodotto tecnico lineare con grandi superfici piane, elementi spot con elementi diffondenti)

 

Quale è il tuo punto di vista in merito all’intelligenza artificiale?

E’ una tecnologia super interessante che sta invadendo e trasformando ogni campo del sapere.

Una tendenza questa che, a mio avviso, non può essere e non deve essere ostacolata.

Porterà a cambiamenti rapidissimi e noi, umani, dovremo solo imparare a controllarla e gestirla sempre meglio.

Non sono conservatrice, il mondo si evolve grazie anche a questi cambiamenti: dobbiamo solo prepararci e farci trovare pronti.

Il mio lavoro? Non credo possa essere svolto totalmente dall’intelligenza artificiale. Potrà essere di supporto in moltissime fasi progettuali, ma resterà sempre a me la capacità intellettuale di interrogare il sistema nel modo adeguato e nel valutare se il risultato ottenuto sia opportuno.

L’intelligenza artificiale non entrerà mai in empatia con il cliente, non potrà cogliere fino in fondo le sue necessità tacite, non potrà relazionarsi con i vari professionisti coinvolti nel progetto e non avrà la sensibilità per capire se sia corretto ed etico ciò che sta elaborando: è solo un potentissimo strumento che abbiamo a disposizione.


Cosa ti aspetti per il futuro nel campo del lighting?

E’ un settore relativamente nuovo in Italia che è ancora in una fase di forte evoluzione.

Percepisco dal mercato sempre più curiosità, sensibilità e consapevolezza, ma l’illuminazione è ancora troppo sottovalutata.

Stiamo affrontando una grande crisi energetica, siamo tutti chiamati ad essere più responsabili e ad agire in modo più etico.

I professionisti dovranno essere qualificati ed elaborare soluzioni più meticolose, le aziende dovranno aumentare ulteriormente la loro competenza tecnica (costruire prodotti più efficienti, industrializzare meglio e sprecare meno risorse) e i clienti dovranno sviluppare maggiore capacità di ascolto.

L’intelligenza artificiale potrà essere di supporto, ma noi dovremo promuovere il cambiamento.

 

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